Profonda quiete di tutte le cose: Tenuta Dell’Alto a Campi Salentina

di Elisa Cazzato
Photo © Francesca Romano
Mentre il sole indora le spighe di grano di campi immensi e raggi di luce giocano tra le verdi foglie di vite, arriviamo a Tenuta Dell’Alto. Siamo nella profonda campagna tra Campi Salentina e Squinzano.
Ci accorgiamo subito che la tenuta è un luogo unico, fuori da ogni cliché della ruralità pugliese. Essa serba un passato certamente nobiliare, reinterpretato magistralmente dal genio di Patrizio Fradiani, architetto e designer internazionale.
Luci Stays è la sua collezione, fondata con il marito, che conta case bellissime in giro per il mondo, ma Patrizio ci rivela che qui, proprio a Tenuta Dell’Alto, si sente a casa. È bello sentire questo da chi conosce tanti angoli della terra. Respiriamo una quiete delicatamente turbata da un soffio di vento che agita, nell’ingresso rosa, le piume bianche di un grande lampadario realizzato da artigiani gallipolini su disegno di Patrizio.
Photo © Francesca Romano
Dall’ingresso, che già stupisce, un tavolo corre nella cucina e sembra tuffarsi nel paesaggio ubertoso, che, visto da così tanto in alto, sembra un disegno perfetto. Opere di alto artigianato locale, come i corpi illuminanti di Massimo Maci, si alternano a pezzi di antiquariato accuratamente scelti da Patrizio e allestiti in piena armonia con pezzi contemporanei, in un equilibrio di convivenza tra epoche.
Sembra che lo spirito così amichevole di Patrizio sia tradotto visualmente in ogni parte della casa, che ospita sei stanze, una grande cucina con living, e un terrazzo enorme da cui ammirare panorami che ristorano l’animo.
Ogni stanza affascina per un particolare: per gli affreschi, per gli elementi arditi che diventano vasca da bagno, come una grande pila che un tempo serviva per il bucato, per le opere di arte contemporanea esposte, per le viste imparagonabili e le sorprese inaspettate, come la porta di una stanza che si apre direttamente sulla piscina a sfioro.
Da ogni frase di Patrizio emerge il suo autentico amore per il progetto e per il lavoro meraviglioso del far tornare in vita edifici abbandonati e ridare loro lustro. Anche il giardino è curato nei minimi dettagli e infonde il senso di quiete dell’ordine e della disciplina geometrica. Non mancano dettagli spiritosi che rendono il luogo leggero e brioso, come il cartellone stradale posto alle spalle di una Madonna nella cappella votiva esterna. Tuttavia domina un grande rispetto del luogo e della sua autenticità, che Patrizio ricerca recandosi anche in visita tra edifici e monumenti in stato di abbandono nei dintorni, e soprattutto svolgendo la pregevole opera di ripiantare ulivi ove i colpiti non hanno resistito all’attacco della Xylella.
Regna una pace difficilmente rintracciabile altrove e ci sembra difficile lasciare il piccolo mondo armonioso di Patrizio, ma siamo sicure di incontrarlo presto, per raccontare i suoi magnifici futuri progetti.