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Maria Grazia Chiuri, Dior e il Mediterraneo: il viaggio accogliente della diversità

di Ingrid Vernice

Era il 2020, quando Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica di Dior, scelse di portare la collezione crociera della maison francese nella “sua” Lecce, in piazza Duomo.

La stilista, originaria di Tricase, decise di rendere omaggio alle proprie origini e svelare al mondo, ancora immobilizzato dal covid, le bellezze pugliesi e la cultura mediterranea fatta di tradizione, accoglienza e antiche lavorazioni.

La sfilata fu un tale successo che, l’anno seguente, Dior e la Chiuri approdarono ad Atene, capitale della cultura ellenica e culla della civiltà, portando moderne dee greche a percorrere la terra dello Stadio Panathinaiko.

Arriviamo così ai nostri giorni e all’ultima sfilata cruise del marchio francese. Questa volta tocca a Siviglia, con la sua Plaza de España a fare da scenario a una collezione che parla dell’animo più rivoluzionario della Spagna, delle donne come Carmen Amaya, detta La Capitana, prima ballerina di flamenco a vestirsi con abiti maschili, di Almodòvar, di religiosità e carnalità.

Tre tappe di un viaggio che per la Chiuri ha significato soprattutto ricerca, scoperta e richiami continui alla storia della casa di moda francese.

Il Mediterraneo accoglie ogni tipo di cultura, è crocevia di popoli, ispirazioni ed estetiche apparentemente lontane.

È ospitalità, pluralità e, al contempo, identità univoca e riconoscibile.

Capi straordinariamente normali hanno acquisito, grazie al savoire-faire Dior, una nuova luce, un nuovo significato; pensiamo al Mantón di Manila, lo scialle arricchito da frange, che fa il suo ritorno in passerella in grande stile.

Nato da una tecnica di ricamo proveniente dalla lontana Cina, arriva a Siviglia nel XVII secolo proprioda Manila (di qui il nome), per poi diffondersi rapidamente anche nel Sud America.

Un accessorio che, con nomi diversi, fa capolino nella tradizione di comunità differenti, ma affini, che di volta in volta si trasforma e riadatta ai popoli che ne hanno fatto un tratto distintivo del proprio vestiario.

Ed è così che lo scialle, la mantella o il Mantòn di Manila, diventa un mezzo, un linguaggio che accomuna le scalmanate tarantolate pugliesi, le sensuali ballerine di flamenco spagnole, le eteree dee greche.

Ed è qui che culmina il percorso di ricerca stilistica legato al Mediterraneo di Maria Grazia Chiuri, sempre pronta a trasformare anche il più piccolo elemento del quotidiano in qualcosa di emotivamente straordinario.

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