La grotta della poesia – Tra bellezza e storia
di Silvia De Matteis
Se pensiamo al Salento, non possiamo fare a meno di immaginare spiagge fantastiche, posti
incontaminati e tramonti indimenticabili. Tra due mari, lo Ionio e l’Adriatico, il Salento vanta
sicuramente innumerevoli meraviglie. Una di queste, annoverata tra le piscine naturali più belle al
mondo, nascosta da occhi indiscreti tra scogliera e mare e capace di far rimanere chiunque senza
fiato, è la Grotta della Poesia.
A pochi chilometri da Lecce, la marina di Roca Vecchia, è una delle mete preferite sia dagli abitanti
dei paesi limitrofi che dai turisti, soprattutto nei mesi estivi. Sede di un incantevole panorama e di
uno dei siti archeologici più importanti della zona, la piccola località vanta una storia molto antica.
Percorrendo la litoranea in macchina, infatti, si possono ammirare da lontano la torre di
avvistamento cinquecentesca, le rovine sul mare e il santuario dedicato alla Madonna di Roca. La
piscina naturale invece, si raggiunge a piedi percorrendo quello che ormai è diventato un itinerario
turistico a tutti gli effetti.
Una particolarità di questo posto riguarda la storia di quattro paesini della zona (Vernole, Calimera,
Melendugno e Borgagne) che ogni anno a turno, dall’ultimo sabato di aprile e nelle successive tre
settimane di maggio festeggiano la Madonna di Roca. La leggenda vuole che quando Roca venne
invasa dai turchi, nel 1480, i residenti fuggirono nelle zone limitrofe e successivamente formarono
delle nuove comunità che probabilmente combaciano con i quattro paesini. Durante la celebrazione
della festa, per tradizione, tutto il paese deve recarsi in pellegrinaggio nel sito, per omaggiare il
santuario. La processione parte all’alba e dalla chiesa del paesino a piedi per chilometri, si cammina
fino a Roca. Dopo le celebrazioni, tutti i compaesani si riuniscono nel prato circostante alla grotta
per consumare il pranzo. La festa poi continua nel paese tra luminarie, bancarelle e musica.
Ma cosa rende questo posto unico nel suo genere? Sarà l’acqua così cristallina da poter vedere la
sabbia del fondale o i colori del sole che dipingono le rocce al tramonto, o il grande scoglio dal
quale molti ragazzi si tuffano intrattenendo i villeggianti, o l’aria salmastra e fresca che si respira.
Sicuramente però, se ci si trova in Salento, vale la pena vederlo dal vivo perché raccontarlo non
basta minimamente ad esprimerne tutta la sua bellezza.
Articolo di Silvia De Matteis per Sighé