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A cena con l’arte: il Ristorante Foscolo a Matino

di Elisa Cazzato

Fotografie di Giulia Guida

I fondatori lo definiscono “il ristorante che non c’era”: e infatti chiamarlo solo ristorante è riduttivo, trattandosi di un’antica dimora piena di opere d’arte nel centro storico di Matino, pullulante di vita e ristrutturazioni. Una casa che sorprende e incanta come una vera e propria galleria, dedicata alle correnti del ‘900, il cui allestimento è opera di Luca Pavia, fondatore, assieme a Marta Carichino, di Foscolo Ristorante.

L’amore per l’arte si respira ovunque, a partire dall’insegna esterna firmata da Ugo Nespolo. Colpisce poi l’Arca Russa di Lucio del Pezzo, custodita nella sala principale, insieme a un maestoso e magnetico specchio veneziano dell’800 che le fa da contrappunto.

Altre importanti firme si snodano tra i vari ambienti: Burri, Guttuso, Tosi, George Gross e anche artisti locali come Massimo Maci.

Salendo le scale tra un’opera e l’altra arriviamo nel luogo dove il capolavoro è firmato invece dalle stratificazioni della storia e dalla natura: un indimenticabile tramonto infatti si stende come un sottile velo arancio sui tetti delle case di Matino e le facciate delle chiese: la magia è assicurata.

Fotografia di Giulia Guida

Inseguendo l’ultimo lembo rossastro di luce che si staglia all’orizzonte, fino alla quiete della sera, sulla terrazza di Foscolo il tempo rimane sospeso tra musica delicata, belle conversazioni e i sapori della cucina, dove si punta alla freschezza delle materie prime, in particolari pugliesi.

Fotografia di Giulia Guida

La chef ci dà il benvenuto con una deliziosa crema di mandorle sulla quale si innesta una triglia, proseguiamo con un’indimenticabile tartare di tonno condita con lime e olio EVO, acqua di bufala ed estratto di cocco; poi con tubettini con ragù di scorfano, tartare di gallinella aromatizzata con le bucce di limone e infine concludiamo in dolcezza con la crostatina con crema alla vaniglia e il gelato.

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